Sunday, November 30, 2008

Domani martedi' 2 dicembre si parla di cultura nazionale


La lezione di domani, 2 dicembre, sarà dedicata ai temi della cultura. Parleremo di cultura organizzativa attraverso il modello multilivello ed ancora di cultura nazionale e di come quest'ultima ha implicazioni sulla cultura organizzativa. Uno dei modelli interpretativi della cultura nazionale è quello di Geert Hofstede, in cui - come si vede dalla figura riportata a fianco che confronta Italia e Francia - le caratteristiche di un Paese sono interpretate attraverso cinque variabili (PDI: la distanza dal potere; IDV: la propensione all'individualismo; MAS: la mascolinità; UAI: l'avversione all'incertezza; LTO: L'orientamento a lungo termine). Quanto più vicini a 100 sono i valori riportati, tanto più la cultura di un Paese avrà come dominante uno dei fattori ricordati . Il sito di Hofstede propone una sezione in cui, in modo molto immediato, è possibile confrontare culture diverse. Vi invito a visitare il sito (in Inglese) e a confrontare le culture di due nazioni e a riportare le vostre impressioni sul blog. Il link al sito di Hofstede è il seguente: http://www.geert-hofstede.com/hofstede_dimensions.php. Su Internet, comunque, ci sono diversi siti che propongono il modello di Hofstede, oltre ovviamente al nostro libro di testo. Interessante questo riferimentio http://www.ac.wwu.edu/~culture/hofstede.htm e quest'latro sulla correlazione modello di Hofstede-religioni prevalenti http://www.international-business-center.com/international_newsletter/april_2003/april_03_web.htm#article
Buon lavoro!

3 comments:

Grazia said...

Mi sono soffermata su Cina, Mondo Arabo e ovviamente Italia per capire, cosa differenzia la cultura del nouvo mondo, che attira sempre più imprese italiane ed europee, e il nostro (ho preso spunto dall'incontro col Dott. Planeta).
La Cina, come tendenza di tutti i paesi asiaciti, mostra bassissimi livelli di avversione alla incertezza ed al contrario elevata propensione per schemi mentali a lungo periodo. L'orientamento al lungo termine dei paesi asiatici riflette un credo nella frugalità, nel risparmio e nella persistenza per il futuro. Ciò che differenzia la Cina dagli altri paesi asiatici è un livelli più basso di individualismo:ciò non mi sorprende. Infatti quando si immagina i cinesi li si pensa sempre in comunità, insieme, oltre il fatto che è un paese comunista. Rispetto alla media mondiale il livello di distanza dal potere appare particolarmente elevato e questo è indicatore dell'alto livello di inequità nel Paese.
Pure il Mondo Arabo è caratterizzato da un elevato livello di distanza dal potere, ma differentemente dalla Cina ha un'elevata avversione all'incertezza per questo sono previste numerossisime leggi. L'indice di Mascolinità è il massimo nel mondo, ma questo non sorprende visto che si tratta di Paesi di religione musulmana in cui le donne dovranno lottare a lungo per ottenere diritti essenziali.Il livello di individualismo è basso.
L'italia sorprendentemente presenta un livello di mascolinità non solo più basso di quello della media europea, ma pure più basso di quello della Cina. Presenta l'indice di distanza dal potere appena più alto della media nazionale (probabilmente dovuto alla cultura latina), ma più basso della Cina e dell'Asia. Il nostro Paese presenta elevati livelli di individualità e schemi mentali orientati al breve periodo.

claudia nisi said...

Attraverso la ricerca svolta dall'International Business Center Newsletter, è stato interessante osservare la correlazione tra i fattori sociali e psicologici della religione dominante di un Paese e la rispettiva cultura: in Cina, ad esempio, è emersa una correlazione stretta tra gli ateisti( religione dominante) e la dimensione PDI a conferma del fatto che in questo Paese vi è potenziale di sfruttamento, limite alla mobilità botton- up e quindi forte diseguaglianza tra la popolazione. Nei paesi cattoloci, invece, si osserva un elevato legame con l' avversione all 'incertezza: in Italia, infatti, si tende a ridurre con regole e procedure ogni situazione di ambiguità.
La cultura organizzativa, le idee, i comportamenti, i modi di pensare e di agire non sono, quindi, solo influenzati dalla cultura nazionale ma anche dalla religione. E poichè la religione si basa su credenze difficilmente modificabili, se in un contesto lavorativo e non nasce un conflitto causato da differenze culturali e quindi anche religiose, esso sarà altrettanto difficile da risolvere

Fiorito Piero said...

Io ho posto l'attenzione su due paesi appertenenti a due gruppi differenti:India e Finlandia.
La distanza di potere (PDI)in India è di 77 a differenza della Finlandia che ha PDI 33. Questa prima comparazione indica che l'India presenta un elevato livello di disuguaglianza di potere e di ricchezza nella società. Per quanto concerne l'orientamento a lungo termine (LTO)l'India è di 61 contro un inesistente valore per la Finalndia. Questo può fornire indicazioni di una cultura orientata al futuro,allo sviluppo e alla parsimonia. Se prendiamo in considerazione la mascolinità(MAS) dell'India è di 56 contro un 26 della Finlandia. Ciò sta ad indicare le marcate differenze, in India, legate al sesso. Invece per quanto attiene l'avversione all'incertezza (UAI)l'India presenta un 40 contro un 59 della Finlandia. Quindi in India si tende a preferire norme e regole, mentre si cerca di evitare situazioni ad alto rishio e ambigue. Infine l'individualismo (IDV) la Finlandia presenta un un 63 contro un 48 dell'India. In Finlandia si tiene più conto dei bisogni del singolo individuo, a differenza dell'India dove si cerca di tenere maggiormente in considerazione i bisogni dei gruppi. Se consideriamo poi le religioni notiamo una netta contrapposizione. In Finlandia i Cristiani sono la stragrande maggioranza, a differenza invece dell'India, dove invece la maggioranza è rappresentata da Induisti.