Monday, November 24, 2008

Quattro variabili per classificare la leadership

Come ricordato oggi a lezione, proviamo a classificare le diverse forme di leadership in base a quattro macro-criteri, o variabili, che possano ricomprendere le tante definizioni date oggi in aula.

12 comments:

Gianluca S. said...

1: Potere
2: Capacità
3: Fattori situazionali
4: Coinvolgimento (intellettuale, emotivo, sociale, fisico)

roberta ventura said...

A mio parere, secondo quanto detto in aula, la leadership è classificabile sulla base di queste quattro variabili:
1)PERSONALITà DEL LEADER, criterio da cui partono tutte le teorie di approccio dei tratti, in particolare quella che fa riferimento alle tre caratteristiche estrapolate dal Big Five(estroversione, coscienziosità e grado di apertura),quella che analizza i tratti del leader secondo i bisogni individuati da Mc Clelland e quella di Bass e Stodgill, che ai tratti della personalità aggiunge considerazioni relative allo status; si può poi inserire nell’ambito di questo macro-criterio anche la teoria della risorsa cognitiva,che non fa altro che riprendere le caratteristiche di un individuo tali da determinare la sua posizione di leadership, individuate in questo caso nell’intelligenza e nell’esperienza;
2)RELAZIONE LEADER-FOLLOWERS, su cui si fonda la teoria relativa alla distribuzione del potere decisionale (che distingue tre stili di leadership differenti: leadership autocratica, partecipativa e laissez-faire), le teorie sviluppate a seguito delle ricerche della Ohio State University e della University of Michigan (che danno rilievo ai concetti di importanza dei compiti e delle risorse umane),ed almeno in parte anche altre tre teorie,tutte contingenti,ovvero: il modello di Fiedler (in particolare per quello che riguarda la scala LPC), la teoria del percorso-obiettivo, che richiama ancora una volta il comportamento tenuto dal leader nei confronti dei collaboratori (leadership direttiva, leadership supportiva, leadership partecipativa e leadership orientata al successo) ed infine il modello di Hersey e Blanchard, incentrato sull’orientamento al compito e alle relazioni (anche se viene considerato qui un altro aspetto, cioè quello relativo alla maturità lavorativa dei collaboratori);
3)SITUAZIONE CONTINGENTE, a cui si riferisce il modello di Fiedler per quanto riguarda la prescrittività dei compiti, e quindi la destrutturazione o meno della situazione; la teoria del percorso-obiettivo, nel momento in cui indaga i fattori situazionali quali locus of control dei collaboratori e fattori ambientali; la teoria di Hersey e Blanchard , in quanto considera la sopracitata maturità lavorativa e psicologica dei collaboratori;
4)PROCESSO ATTRAVERSO CUI SI CREA LA RELAZIONE TRA LEADER E FOLLOWERS, in cui rientra la teoria che distingue la leadership transazionale dalla trasformazionale e la teoria dello scambio leader-follower.

FRANCESCO M. said...

COME L'IMPRESA SI RICOLLEGA ALLA FIGURA DELL IMPRENDITORE ANCHE LA LEADERSHIP SECONDO ME SI RICOLLEGA ALLA FIGURA DEL LEADER.MI VENGONO IN MENTE QUESTE 4 VARIABILI DA ATTRIBUIRE,QUANDO SI PARLA DI LEADERSHIP:
1.CARISMA:consiste nella virtu' innata in alcuni individui,che permette loro di agire e comunicare facilmente ai collaboratori anche messaggi e situazioni complessi;qui il leader fa leva sui valori e sull impatto motivazionale dei follower;
2.DIREZIONE: è lo stile di chi detta regole,guida e definisce i ruoli dei collaboratori,ha una buona capacità di imporsi e lascia scarsa autonomia decisionale ai propri collaboratori;
3.PARTECIPAZIONE: stile di leadership in cui si agisce con stile consultivo,chiedendo consigli ai collaboratori;questa può essere definita quasi una leadership di considerazione;
4.LEADERSHIP SITUAZIONALE:il leader deve saper adottare differenti stili di leadership a seconda del contesto e delle contingenze;quindi un manager deve comportarsi diversamente in situazioni differenti analizzando alcune variabili situazionali.

Ilenia said...

Le diverse teorie sulla leadership, secondo me, potrebbero essere classificate in base a questi 4 macro-criteri:
1. Personalità e atteggiamenti del leader: al cui interno possiamo collocare le ricerche condotte da Mcclelland, Bass e Stodgill e da Big Five;
2. Interazione e coinvolgimento tra leader e followers (collaboratori): a seconda che sia “positiva o negativa”, all’interno di questa variabile possiamo includere l’approccio comportamentale, con particolare riferimento al leader autocratico, partecipativo e laissez-faire; nonché la teoria del percorso-obiettivo (leadership direttiva, supportiva, partecipativa e orientata al successo) la teoria della leadership trasformazionale, la teoria dello scambio leader-follower;
3. Prescrittività dei compiti (orientamento al compito): al cui interno possiamo ritrovare la teoria della risorsa cognitiva, il modello di Hersey e Blanchard, la teoria della leadership transazionale;
4. Risultato conseguito: valutano se un leader è concentrato per raggiungere i risultati;

andrew86 said...

A mio avviso le variabili che incidono sulla leadership sono le seguenti:
1)complessità dell' ambito in cui ci si trova ad operare, quindi più sarà complesso tale ambito piu difficile sarà diventare un leader.
2)capacità di gestione della diversity management tema che tratteremo oggi.Se il leader non è capace di instaurare rapporti con profili caratteriali diversi e gestire tali rapporti la leadership potrebbe essere temporanea e non efficace.

Giorgia Siciliano said...

Le quattro variabili che meglio interpretano e sintetizzano le numerose teorie sulla leadership, a mio avviso, sono queste:
LE CAPACITA'. Essendo queste le caratteristiche intellettive di un soggetto, le sue abilità e il livello delle sue conoscenze credo possano riassumere la teoria dei tratti.
Possono anche essere il concetto chiave della teoria della risorsa cognitiva, che intende appunto integrare la teoria della leadership considerando le abilità del leader.
GRADO DI EFFICACIA DELLE AZIONI DEL LEADER: L'approccio comportamentale analizza proprio questo, focalizzandosi maggiormante su "ciò che un leader fa" piuttosto che su "ciò che un leader è".
Anche le tipologie di orientamento relative alla scala LPC, esplicitata dal modello di Fiedler,hanno un determinato grado di efficacia(in dipendenza al controllo situazionale).
Si può a mio parere inserire anche il Modello di Hersey e Blanchard, in quanto è proprio la maturità dei collaboratori a determinare quale stile assicura un maggior grado di efficacia.
Infine è possibile aggingere tanto la leadership transazionale quanto la trasformazionale.
Per quanto riguarda la prima, infatti, il leader cosciente del fatto che l'accondiscendenza dei suoi collaboratori è direttamente proporzionale al loro interesse, saprà che mezzi come le risorse contingenti gli assicureranno un maggior grado di efficacia.
Per quanto riguarda la leadership trasformazionale, invece, il leader prenderà atto del fatto che il maggior grado di efficacia sarà raggiunto facendo leva su ideali e valori comuni.
FATTORI CHE DETERMINANO L'EFFICIENZA DI UN GRUPPO. Le ricerche della University of Ohio State hanno valutato proprio questi fattori.
Anche la teoria dello scambio leader-follower è riconducibile ai fattori che incidono sull'efficienza di un gruppo, in quanto in essa è esplicitato che il successo del leader dipende dalla performance dei collaboratori, dunque il leader che ne è cosciente farà leva su fattori come la fiducia nella relazione, la lealtà e altri fattori analoghi.
RISULTATI. e' la parola chiave della teoria del percorso-obiettivo ma anche delle ricerche della University of Michigan che, identificando due stili di leadership, chiariscono i due macro-obiettivi possibili del leader.

andrew86 said...

Vi sono altre variabili come ad es.la voglia di raggiungere una posizione sociale rilevante,esercitare una posizione di dominio dovuto al fatto che un individuo ha studiato ad es. piu degli altri e questo per lui è un motivo per esercitare la leadership e tante altre variabili che mutano da contesto a contesto.Secondo me infine è impossibile individuarle esattamente tutte.

andrew86 said...

Il vero leader???
Le vere variabili???
vi invito a guardare su youtube il video di queso signore....
inserite:papa giovanni paolo II.la vita di karol.
L' unico leader...........

Anonymous said...

1: Personalità del Leader
2: Fattori situazionali
3: Rapporto Leader-Followers
4: Obiettivi

Fiorella said...

Con riferimento al tema affrontato oggi, credo che i quattro macro-criteri in cui è possibile includere tutte le definizioni di leadership espresse a lezione, siano:
1. Tratti della personalità
2. Potere
3. Relazione
4. Situazione
In particolare, i tratti della personalità (quali l’apertura, l’estroversione, il carisma, l’intelligenza e così via) rappresentano gli elementi essenziali da cui tutto ha inizio…ricordando l’esempio del pilota di formula uno: senza la capacità di gestire l’auto e i concorrenti, la comprensione e la decisione del momento opportuno di effettuare un sorpasso, la vittoria non potrebbe esistere, anche con l’auto più prestante, il team più efficiente e il sole che splende (situazione favorevole). Con riferimento al secondo punto, la leadership è una delle forme organizzative più efficaci basate sul potere (influenza interpersonale, potere decisionale, potere carismatico). La relazione è un altro punto indiscutibile della leadership: senza gruppo non può esistere leader e gruppo significa relazione. Ecco perché la relazione leader-follower è presente in quasi tutti gli approcci e i modelli, in particolare nelle teorie del processo, in quanto spiegano come si sviluppa tale relazione, ma anche nelle teorie contingenti dove diverse situazioni portano a diversi stili di leadership e di conseguenza a differenti rapporti leader-collaboratori; infine, nell’approccio comportamentale, la relazione è evidenziata, in termini di suddivisione del potere decisionale e con riferimento ai compiti e alla coesione del gruppo. Per concludere, l’ultimo criterio: la situazione, è ciò che permette al leader di esprimersi e di essere efficace. Comprende diverse variabili, quali la maturità e le caratteristiche dei collaboratori, i compiti, il contesto in cui opera, l’obiettivo…Un buon leader è colui che, rimanendo sé stesso, riesce a gestire magistralmente gli altri (anche i casi più disperati), le situazioni (anche le più imprevedibili) ed il potere (che qualche volta dà alla testa!)

D.Rannone said...

1: Personalità
2: Potere
3: Relazione(coinvolgimento, transazioni)
4: Situazione (contesto in cui ci si trova ad operare)

di mauro said...

secondo me le variabili piu importanti da considerare per classificare la leadership sono:
1.CARATTERISTICHE DEL LEADER:considerando le varie teorie relative ai tratti della personalita.(a mio parere vi sono alcune caratteristiche ke un leader per essere tale deve possedere:capacità di coinvolgimento,di autocritica,carattere forte).
2.LIVELLO DI CONTROLLO SITUAZIONALE:in base alla situazione in cui il leader si trova ad operare dovra mettere in atto comportamenti diversi(orientati ai risultati:ampio utilizzo di procedure e regole,poca autonomia decisionale ai collaboratori;orientati alle relazioni:si punta alla creazione di mutua fiducia tra i collaboratori concendendo una piu ampia autonomia decisionale).
3.MATURITA DEI COLLABORATORI:piu presentano un livello elevato di maturita,sia psicologica sia lavorativa,piu il leader puo attuare comportamenti orientati alle relazioni e delegare parte delle attivita ad essi.
4.STILI DI POTERE:variabile strettamente legata dalle 3 precedenti.