Saturday, December 13, 2008

"In palestra per l'esame" - Capitolo 8 (già chiuso)

Il capitolo 8 è dedicato al tema dei conflitti. Vi prospetto il seguente esperimento.

Un importante gruppo automobilistico sta attraversando alcune pesanti difficoltà finanziarie che potrebbero portare alla chiusura di tre stabilimenti e al licenziamento di 6000 dipendenti. L'amministratore delegato sta esplorando diverse alternative per evitare la crisi e ha prospettato due piani di cui ha sintetizzato i fondamentali esiti.

Scenario 1.

Piano A: salvataggio sicuro di uno dei tre stabilimenti e di 2000 posti di lavoro.

Piano B: 1/3 di probabilità di salvare tutti e tre gli stabilimenti e tutti i 6000 posti di lavoro, ma 2/3 di probabilità che non venga salvato nessuno stabilimento e nessun posto di lavoro.

PonendoVi nei panni dell'amministratore delegato, quale dei due piani scegliereste? Il piano A o il piano B? E perchè?

Ripetete l'esercizio, considerando uno Scenario 2.

Piano C: perdita sicura di due dei tre stabilimenti e di 4000 posti di lavoro;

Piano D: 2/3 di probabilità di perdere tutti e tre gli stabilimenti e tutti i 6000 posti di lavoro, ma 1/3 di probabilità che non vada perduto nessuno stabilimento e nessun posto di lavoro.

Ponendovi ancora una volta, nei panni dell'amministratore, quale dei due piani scegliereste? Il piano C o il piano D? E perchè?

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Il post ha registrato 9 commenti, segno di un discreto interesse al caso. In effetti, le alternative descritte negli scenari presentati, considerate due a due, sono obiettivamente identiche. Infatti, l'esito del piano A, che consiste nel salvare un impianto su tre e 2000 posti di lavoro, corrisponde all'esito del piano C, in cui, semplicemente, per converso, si perdono due dei tre impianti e 4000 posti di lavoro. Ovviamente, analoga considerazione si può fare per i piani B e D. Il caso, riportato, nel volume "La mente che negozia" (di Pietroni e Rumiati, 2008) evidenzia l'importanza della comunicazione nei processi di negoziazione che accompagnano la risoluzione di un conflitto. La word cloud dei diversi commenti è riportata di seguito.

9 comments:

Luca C. said...

scenario 1: fra le due alternative sceglierei il piano A perchè ho la certezza che almeno 2000 posti di lavoro e uno dei tre stabilimenti rimarebbero aperti e l'azienda avrebbe l'oppurtunità di attraversare e superare il momento di crisi. Il piano B lo trovo più incerto e più rischioso, malgrado lasci maggiori speranze rispetto al piano A.
Scenario 2: rimango della mia idea e scelgo sempre di perdere sicuramente 2 stabilimenti (cioè salvare solo 2000 posti di lavoro) anzichè rischiare di perdere tutti gli stabilimenti e quindi dover licenziare tutti i dipendenti decretando al fine dell'azienda.

Mariagrazia Ragusa said...

Sebbene il mio ottimismo mi porterebbe a scegliere di rischiare, cercando di salvare i miei 6000 dipendenti e tutti e 3 i miei stabilimenti, se effettivamente questa crisi economica portasse alla fine per la mia azienda, allora, in quanto amministratore delegato, cercherei di salvare il salvabile, optando per il piano A nel primo scenario e il piano C nel secondo. Se la conseguenza del mio rischio è il totale fallimento della mia azienda, allora il gioco non vale la candela: il rischio è troppo alto e le probabilità di riuscita troppo basse! Qualora invece, la crisi comportasse "solo" tantissimi costi, ma non la fine per l'azienda, in quel caso rischierei, certa di poter continuare la mia attività in altri stabilmenti anche qualora ne perdessi tre e con la speranza di salvare 6000 dipendenti.
Professore, mi scusi, ho una domanda: qual è la differenza tra il primo e il secondo scenario (a parte la formulazione delle frasi che spiegano le conseguenze dei due piani)?

adriana tempo said...

Premettendo il fatto che i due scenari sono complementari, per cui la scelta del piano A implica automaticamente la scelta del piano C,e la stessa cosa vale per i piani B e D, di getto direi di protendere per il salvataggio sicuro di uno dei tre stabilimenti, poichè non ho altre informazioni, valutando anche la possibilità futura di una ripresa economica e, quindi, di un ampliamento dell'azienda e di un ripristino delle condizioni iniziali, o quasi.
Però, devo anche dire che se realmente facessi parte dell'azienda,e quindi conoscessi le motivazioni della crisi e tutti i rischi nella scelta di un piano che non mi da la piena sicurezza del salvataggio, forse protenderei per quest'ultimo.

Unknown said...

Anch'io ad una prima lettura avevo trovato che i due scenari proponessero la medesima situazione,ma ad una seconda e più attenta lettura penso di aver colto una sottigliezza fra le due situazioni:nel primo caso scegliere il piano A significa salvare per certo uno stabilimento,ma non significa che gli altri 2 andranno perduti in ogni caso,potrebbe darsi anche che se ne riesca a salvare un secondo o tutti e tre.Nello scenario 2 invece,il piano C prospetta la perdita "sicura" di due stabilimenti;ecco la differenza.I piani B e D invece sono perfettamente uguali,solo che espressi in maniera diversa.
Quindi nel primo caso credo che tenterei col piano A..nel secondo,se proprio volessi rischiare opterei per il D,ma conoscendomi credo proprio che sceglierei il piano C!
Comunque vorrei fare una considerazione:a parte chiaramente la perdita degli stabilimenti,che è un interesse enorme per gli azionisti e di conseguenza(si presuppone) anche per l'A.D.,la perdita dei posti di lavoro non credo sia una priorità dei Dirigenti, o almeno,questa è la mia opinione..magari sbagliata,ma basata sull'osservazione della realtà.Forse, prof, ha voluto aggiungere il particolare dei posti di lavoro per enfatizzare il caso,o realmente perchè si tratta di una questione importante nel contesto dell'esempio?
Perchè comunque se ci fosse stata l'alternativa "licenziare 4000 dipendenti sostituendoli con macchinari automatici e salvare tutti gli stabilimenti" non so se ci sarebbero stati dubbi in merito alla soluzione.....

MariaGrazia B. said...

Scenario 1.
Sceglierei sicuramente il piano A, quantomeno mi assicurerei di salvare 2000 posti lavorativi e 1/3 della mia azienda, anche se, la possibilità di provare a salvarla per intero non mi "farebbe dormire la notte".
Scenario 2.
In automatico sceglierei il piano C, in quanto il piano D è tale e quale al B e, come nel primo caso, preferirei assicurarmi un continuo (sebbene di minor portata) per la mia azienda.

Marco Fiamingo said...

Nel primo caso salverei 2000 posti di lavoro,preferendo 'la sicurezza' per non rischiare di avere rimorsi per 2000 posti certi che per una mia 'scommessa' ho gettato al vento. Per coerenza,nel secondo caso sceglierei la C. Praticamente la domanda è uguale ma formulata in maniera differente. 'Chi salveresti?' nel primo caso,'A cosa rinunceresti?' nel secondo.

betty said...

Nel primo scenario sicuramente adotterei il piano A preferendo il certo per l'incerto.Anche se il piano B,qualora si attuasse,sarebbe certamente piu'allettante,le probabilità sono alquanto basse per cui meglio optare per il salvataggio di almeno uno stabilimento e di 2000 posti di lavoro.
Anche nel secondo scenario resto coerente con le opinioni precedente visto che personalmente non amo il rischio e preferisco sempre adottare,se possibile,le strategie che danno piu' certezza del verificarsi.

S.Ribis said...

Secondo me, se mi dovessi comportare da leader che collabora con i suoi dipendenti dovrei svolgere il piano B mettendomi anche io nella loro stessa posizione di improbabilità, o tutti a casa o tutti salvati; ma in realtà penso che la mia scelta sarebbe A, meglio 2000posti certi e magari poi cercare di riassumere piano piano gli altri.
Per quanto riguarda il secondo scenario facendo lo stesso ragionamento sceglierei lo scenario C

emilia sciuto said...

ci troviamo di fronte ad un microconflitto di “avvicinamento- allontanamento” in quanto entrambe le scelte presentano caratteristiche sia positive che negative pur se basate sulla probabilità che l’evento possa accadere.
Con riferimento al primo scenario opterei per il piano A in quanto il salvataggio sicuro di uno dei tre stabilimenti mi consente di poter pianificare una nuova strategia di sviluppo che possa consentirmi il reinserimento dei dipendenti che sono stati esclusi e il risorgere degli ex stabilimenti, quindi evitare la totale scomparsa del gruppo che nella seconda scelta sembra prevalere come probabilità e quindi ridurre i rischi.
Nel secondo scenario opterei per il piano D in quanto mi lascia aperta uno spiraglio di probabilità che l’azienda possa sopravvivere e quindi avviare un processo di pianificazione che possa far riemergere il gruppo.