Friday, December 5, 2008

"In palestra per l'esame" - Capitolo 2 (già chiuso)

Il secondo capitolo discute il tema degli atteggiamenti, delle percezioni e del giudizio, riferiti allo studio dell'individuo. Si cerchi, nel commento a questo post, di definire il significato di atteggiamento e di correlare questo concetto ad uno a scelta dei seguenti temi, discussi nel II modulo del programma: la leadership, il potere, i conflitti.
In altri termini, si provi a verificare, una volta definito l'atteggiamento individuale, come quest'ultimo può incidere, nelle dinamiche di gruppo, sui comportamenti del leader, oppure sull'uso del potere da parte di chi esercita influenza, oppure ancora sulle cause o sulle modalità di risoluzione dei conflitti. Il quesito è ovviamente più complesso, perchè va oltre le mere questioni definitorie. Buon lavoro, ancora una volta!
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Non ci sono commenti particolari. Evidentemente questo è uno degli argomenti che piace di meno agli studenti e lo si vede anche dalla bassa qualità emotiva delle risposte. E' come se la cosa non interessasse, eppure fa parte del programma. La word cloud, riportata sul sito faracididattica, evidenzia una ricorrenza dei termini l'atteggiamento, atteggiamento, atteggiamenti, senza mai entrare nel merito e senza fare adeguati collegamenti (tranne qualche "post" che lo ha fatto) con la seconda parte del quesito. Nel complesso, dunque, poco entusiasmo e poco interesse. Il suggerimento, pertanto, è di riprendere bene questo argomento nello studio individuale.

11 comments:

Marco Fiamingo said...

L'atteggiamento è la tendenza a reagire in un determinato modo (positivo o negativo) verso un oggetto (qualcuno o qualcosa). L'atteggiamento è influenzato da valori e credenze e di conseguenza influenza,tramite le intenzioni,il comportamento (parte visibile dell'atteggiamento). Nelle dinamiche di gruppo,l'atteggiamento individuale può essere fonte di conflitto. Un membro può avere una reazione negativa ad una particolare procedura o verso un altro membro e innescare un conflitto. Una possibilità di risoluzione del conflitto potrebbe essere quella di migliorare le regole e le procedure,oppure modificando o riducendo la comunicazione (nel caso di due membri in contrasto).

emilia sciuto said...

Fonte di ogni atteggiamento, che spiegano la personalità di ogni individuo, sono i valori e le credenze che esso matura e che vanno a definire ogni comportamento.
nelle dinamiche di gruppo Sia il risultato che il giudizio all’interno di ogni conflitto, potere e leadership ne sono influenzati se non caratterizzati.
Osserviamo che ogni tipologia di Atteggiamento rinunciatario e sottomesso, competitivo e creativo sono frutto di informazioni, giudizi e motivazioni pervenute all’individuo.
(ricorda:Atteggiamento --- intenzioni --- comportamento )
Non c’è potere finchè non lo si esercita, dopo quindi aver ottenuto consensi che possono derivare da “vittorie” o “convinzioni”: ciò esprime due atteggiamenti diversi per giungere a uno stesso fine, che è il potere.
Quindi Anche la sua bontà, il suo orientamento e il modo di manifestarsi nel tempo dipendono dall’atteggiamento con il quale si selezionano le scelte di comportamento: l’input di ogni modo di essere, saper essere e saper fare.
Non guardiamo al potere solo come imposizione in quanto è nato per ovviare a problemi, portare sviluppi e miglioramenti…

Mariagrazia Ragusa said...

Gli atteggiamenti rappresentano la tendenza di ogni individuo a reagire in maniera positiva o negativa nei confronti di un oggetto, di una persona, di una situazione. Sono formati da componenti emotive e conative, da pregiudizi, da convinzioni e soprattutto da valori e credenze che si acquisiscono nel momento in cui un indivio, nelle prime fasi di socializzazione entra in contatto con altri soggetti. L'atteggiamento dell'individuo risulta fondamentale nell'analisi dei rapporti con gli altri, ed in particolar modo nell'analisi dei gruppi. Un individuo, infatti, con il proprio atteggiamento potrebbe influenzare in maniera positiva o negativa il gruppo di appartenenza. Esso potrebbe essere causa di conflitti, soprattutto quando incontra un atteggiamento contrastante, oppure avere un'influenza talmente positiva da essere identificato come leader, in cui vari ruoli (interpersonali, informativi, decisionali, ecc)sono racchiusi. Il leader si troverà a dover fronteggiare diverse situazioni, come vari conflitti di non facile soluzione. Di fronte a questi egli potrebbe ricercare la collaborazione, evitare il problema o adattarsi a questo. La scelta del metodo di risoluzione sarà determinata dalle caratteristiche personali, dai propri valori e dalle esperienze passate.

Giorgio Giuffrida said...

Definire l'atteggiamento è soltanto accostarlo a delle reazioni (non costruite) riguardo a un oggetto, queste reazioni possono essere parzialmente o interamente positive/negative.Ben più problematico è accostarlo ad un concetto come la leadership, infatti la leadership ha molti vincoli, senza dei valori forti, senza, perchè no, delle credenze da parte dei followers, essa potrebbe uscirne fuori ridimensionata e ne subirebbe discredito. Insomma un leader non dovrebbe con i suoi atteggiamenti perdere le proprie caratteristiche come il carisma, lo stimolo verso gli altri;ovviamente non devono essere presi in considerazione solo il cambiamento degli atteggiamenti solo in senso negativo, perfino un tipo di atteggiamenti eccessivamente positivi potrebbero causare perdita di stima e di influenza;in ultima analisi l'atteggiamento può risultare una variabile preponderante del mantenimento della leadership.

FRANCESCO M. said...

Con il termine atteggiamento si indica la disposizione di ogni persona di produrre risposte,determinate dal'ambiente familiare o sociale,riguardo a situazioni,gruppi o oggetti.E' possibile definire l'atteggiamento come una tendenza psicologica che viene espressa valutando una particolare entita' con un determinato grado di sfavore o favore.Con il termine tendenza psicoligica si mette in evidenza il fatto che gli atteggiamenti rappresentano un aspetto non stabile nel tempo che influisce sulla condotta.Inoltre esso si basa sempre su una valutazione dichiarata ad uno specifico oggetto.Da questo argomento vorrei allacciarmi alle modalita' di gestione dei conflitti,che sicuramente si differenziano in funzione dell'atteggiamento che un soggetto mostra verso il conflitto vero e proprio.Ad esempio,un individuo con un atteggiamento pacifico verso un conflitto,tenderà all interno di un'organizzazione a tenersi lontano dai disaccordi e penserà che i conflitti siano deleteri ed indegni.Viceversa un individuo con atteggiamento competitivo gestirà il conflitto come un gioco da vincere per raggiungere il successo.Ancora,colui che avrà un atteggiamento collaborativo gestirà un conflitto cercando di trovare soluzioni innovative,che soddisfino le esigenze di entrambe le parti.

claudia nisi said...

L' atteggiamento rappresenta una tendenza favorevole o sfavorevole verso un oggetto e un referente.
Esso è costituito da una componente affettiva, ossia il tono emotivo generato da e verso l' oggetto; una componente cognitiva che si sviluppa come risultato delle cose che osserviamo e che associamo all' oggetto dell' atteggiamento; una componente comportamentale visto che l' atteggiamento porta alla manifestazione di un determinato comportamento. Quindi, se un capo ha un atteggiamento negativo nei confronti del proprio collaboratore, potrà comportarsi in maniera tale da andare aldilà del contratto psicologico (quindi oltre l' autorità legittima) ed esercitare , pertanto, un potere basato sulla coercizione: minacciandolo, applicando punizioni, ecc...

roberta ventura said...

Gli atteggiamenti sono tendenze a reagire in modo favorevole o sfavorevole verso un oggetto o un referente,condizionate fortemente dalle esperienze di socializzazione e formazione di un individuo, e quindi dai valori e dalle credenze che si sono consolidati nel tempo. L'atteggiamento è pertanto un concetto relativo; non è corretto affermare che una persona ha un atteggiamento positivo o negativo se non si specifica l'oggetto dell'atteggiamento. All'interno degli atteggiamenti possiamo distinguere una componente cognitiva,relativa ad opinioni e credenze,una emotiva,riguardante il tono emotivo che si genera da e verso l'oggetto dell'atteggiamento,ed una conativa,in relazione a modi d'intervento e intenzione ad agire. È importante notare che gli atteggiamenti così formati tendono a persistere nel tempo,anche se,a differenza dei tratti della personalità,possono essere modificati. Dal momento che gli atteggiamenti si traducono in intenzioni ad agire e di conseguenza in comportamenti effettivi,hanno un’influenza particolare anche nei conflitti che si possono generare all’interno di un’organizzazione. Innanzitutto infatti gli atteggiamenti,come pure i valori,i giudizi,i bisogni e la personalità,rientrano tra i fattori individuali che possono scatenare i conflitti più ardui da risolvere,proprio perché determinati da variabili difficilmente modificabili. Inoltre gli atteggiamenti incidono sicuramente anche sulla gestione dei conflitti,ed in particolare sullo stile di reazione degli individui; infatti,se, per esempio, un team member ha un atteggiamento negativo e indisponente nei confronti degli altri componenti del gruppo,sarà meno disposto a collaborare o a scendere a compromessi; prevarrà in questo caso uno stile win-lose, il cui scopo sarà quello di raggiungere i propri obiettivi personali a scapito degli altri, di vincere sugli altri, dando luogo ad un gioco negoziale a somma zero. Si può dunque affermare che gli atteggiamenti incidono sulla distruttività o costruttività di un conflitto.

samuele said...

L'atteggiamento e' il modo con cui una persona si pone verso un oggetto(persona ,situazione ecc).Ha una componente emozionale,una cognitiva e una affettiva .Si basa inoltre su credenze e valori.Gli atteggiamenti sono interni alla persona e tranne per il comportamento manifesto non sono osservabili.Nelle dinamiche di gruppo l'atteggiamento del singolo puo'influenzare piu' o meno gli altri membri a seconda del ruolo che questi che ricopre nel team. I valori e le credenze di un leadershep influenzano in modo determinante le performance di un gruppo,cosi come possono essere determinanti nel conflitto.Ad esempio l'atteggiamento positivo di una terza parte in un conflitto fa aumentare la propabilita' di negoziare una risoluzione.

S.Ribis said...

L'atteggiamento è il modo in cui un determinato soggetto reagisce ad una situazione. Questo è influenzato dall'insieme di valori e credenze che ogni individuo possiede.In particolare sia i valori che le credenze sono parte integrante dell'individuo, i valori rappresentano un qualcosa di difficile da modificare, le credenze sono la parte cognitiva degli atteggiamenti, queste esprimono un pensiero e spesso sono facili da modificare.
Gli atteggiamenti quindi,influenzano un qualsiasi comportamento e di conseguenza diventano caratteri importanti dell'individuo. Ad esempio se volessimo parlare di atteggiamenti in un conflitto sono proprio questi spesso a crearne; cioè un conflitto può nascere da un determinato comportamento che a sua volta come detto in precedenza è influenzato da atteggiamenti.
Nel modello di diagnosi dei conflitti per esempio è l'atteggiamento del soggetto a far che porta ad un compromesso o a una negoziare o ad esempio ad arbitrare.
Un atteggiameto potrebbe però anche essere quello di evitare i conflitti infatti potremmo anche accorpare il ruolo degli atteggiamenti nel conflitto con la comunicazione. Non vi è soggetto che non comunichi ed il modo in cui si comunica è sempre dato da un atteggimento.

Unknown said...

Definiamo atteggiamento la tendenza a reagire positivamente o negativamente nei confronti di qualcosa o qualcuno.Tendenza che è influenzata dai valori di una persona,cioè cosa si ritiene giusto e cosa si ritiene sbagliato, e dalle credenze che si sviluppano in sede di socializzazione.Distinguiamo una componente emotiva,relativa al tono emotivo dell'atteggiamento(ciò che ci piace o che non ci piace)ed una componente cognitiva,cioè tutte le dimensioni che fanno riferimento all'oggetto dell'atteggiamento (se l'oggetto dell'atteggiamento è il lavoro,le componenti cognitive saranno i colleghi,il luogo di lavoro,i superiori,il sistema retributivo ecc..)e rispetto alle quali l'individuo ha una certa consonanza cognitiva,cioè le componenti cognitive devono essere in armonia con l'atteggiamento complessivo in oggetto.Inoltre distinguiamo l'atteggiamento dalla personalità soprattutto con riguardo al fatto che i tratti della personalità sono relativamente stabili nel tempo,mentre gli atteggiamenti lo sono molto meno e possono essere modificati attraverso l'acquisizione di informazioni che filtrate attraverso la dimensione emotiva possono farci cambiare idea sulle cose.Vorrei creare un fil rouge tra atteggiamento individuale e leadership.Soprattutto vorrei mettere in evidenza che l'atteggiamento dei team members nei confronti del proprio leader è fondamentale,direi vitale per la leadership stessa.Infatti il modo di porsi di un leader,il rapporto che crea con il suo gruppo influisce con l'atteggiamento che i componenti del team avranno nei suoi confronti.Se si vuole creare un team equilibrato,in cui regni armonia o quantomeno in cui ci sia la volontà di rimettersi ad una figura superiore e di raccordo,quale quella del leader,questi deve fare in modo che l'atteggiamento dei membri sia positivo nei suoi confronti.Al di là dei vari profili personali dei team members,cioè se si tratta di istituzionalizzati per esempio,o di professionisti,è fondamentale che la leadership si incentri su valori di collaborazione e rispetto dell'opinione del singolo al fine di ottenere consenso e non senso di autocraticismo,deleterio in gruppi dinamici e in modelli di struttura organica.

alessia said...

ho poco chiaro il tema delle dissonanze....mi aiutate?un saluto a tutti!!