Monday, December 1, 2008

3 dicembre ultima lezione...sul cambiamento organizzativo

In vista della lezione di domani sul cambiamento organizzativo, che sarà anche la lezione conclusiva del corso, siete invitati a leggere e commentare uno dei primi "post" pubblicati sul blog e...stranamente lasciato nel dimenticatoio. Mi riferisco al caso Fiat riproposto nelle parole di Sergio Marchionne http://organizzazioneaziendalecatania.blogspot.com/2008/10/un-intervento-di-sergio-marchionne-sul.html
Buon lavoro!

6 comments:

claudia nisi said...

Il cambiamento nelle aziende è un fatto ormai inevitabile e sempre più continuo perchè oggi sempre più frequenti sono i mutamenti esterni e interni che incidono sull' equilibrio aziendale. Di fronte a questa instabilità, come ritiene Marchionne, non si deve restare impauriti con le mani in mano, ma si deve avere coraggio nel gestire trasformazioni che non devono essere vissute come una manaccia ma come una necessità per sopravviere e come una possibilità per continuare a competere e a migliorarsi.
Il cambiamento, per potere essere efficace, deve comunque tenere conto di molti fattori quali la cultura nazionale ( per marchionne,infatti, non è possibile che il sistema europeo, per avere maggiore prodttività, efficienza e profitti, attui gli stessi cambiamenti di quello americano perchè ogni sistema si basa su caratteristiche specifiche) e deve essere attuato con trasparenza, onestà e rispetto, guardando il futuro con positività ed ottimismo.
Il pensiero secondo il quale vale il detto " chi cambia la vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova" non permette di continuare a vivere, rende statici, apatici, " miopi".

D.Rannone said...

Leggendo l'articolo di Marchionne, le frasi che mi hanno fatto più riflettere sono state queste:

1)Dopo dieci anni sono stati assunti in fabbrica i primi giovani, in cambio di turni straordinari di lavoro. Abbiamo siglato un importante accordo con le istituzioni locali per la riqualificazione di Mirafiori, il più grande complesso industriale italiano, che ha comportato anche l'avvio di una nuova linea di produzione e l'assorbimento della cassa integrazione congiunturale. I risultati raggiunti da Fiat dimostrano che trasformazioni simili sono possibili, anche in un Paese con una forte coscienza sindacale e con quello che la maggior parte dei commentatori anglosassoni chiamerebbero «struttura del lavoro poco flessibile»

Questa frase mi ha colpito perchè Marchionne con questa intervista ha voluto far capire il cambiamento organizzativo e di produzione che ha fatto la fiat negli ultimi dieci anni, contrariamente a quello che pensano gli altri sulla struttura del lavoro italiana.

2)Lo sviluppo di un'impresa non è solo una questione di tecnologia o di risorse finanziarie. È prima di tutto una questione di cultura.

Questa osservazione invece la vedo molto vicina al dibattito sulla cultura che abbiamo affrontato oggi in aula riguardante la cultura organizzativa.

3)Credo che il caso della Fiat sia solo un esempio della ristrutturazione dell'industria in Europa e della forza positiva del cambiamento. Il nostro cambiamento è stato realizzato da un gruppo di manager internazionali, molti dei quali italiani, che hanno abbracciato l'idea della competizione globale e che sono disposti a mettersi in gioco e a coinvolgere gli altri stakeholders nel sistema economico per raggiungere i necessari livelli di competitività.

Infine tramite questa osservazione, Marchionne dà merito al gruppo di manager internazionali(molti dei quali italiani) che ha lavorato per la fiat e che davanti ad una sfida enorme come quella della competizione globale non si è tirata indietro.

Anonymous said...

Credo che trovare il coraggio di cambiare sia una delle difficoltà maggiori nella vita. Parlo della vita di tutti i giorni così come nella vita d’impresa. La paura più grande è sempre quella di sbagliare, di pensare di non poter tornare indietro, di commettere errori a cui sarà impossibile rimediare. Ciò che vincola alla quotidianità, alla routine, è la certezza che le cose si svolgeranno sempre allo stesso modo, certezza relativa e non assoluta, in quanto sempre legata alle varie situazioni e fattori esterni. Quando si parla di cambiamento, si parla allora di rischio, perché nel momento in cui una situazione cambia, c’è il rischio che possa cambiare in peggio. Chiaramente vi sono soggetti capaci di assumersi tale rischio e soggetti più insicuri che preferiscono rimanere nel quotidiano. Nonostante tutto sono dell’idea che nel cambiamento ci sia la vera vita, che ci voglia coraggio, senza dubbio, ma penso sia necessario trovare la forza di rischiare. Così come nel quotidiano anche le imprese devono essere capaci di innovare, proporre pensando al futuro come un’opportunità. Le paure vanno messe da parte, bisogna rischiare ed agire … come ha scritto la mia collega prima di me il cambiamento deve sempre esser visto come un’opportunità, come un’occasione di confronto fra gli altri e noi stessi.

Marco Fiamingo said...

Al detto preso in considerazione da claudia nisi (" chi cambia la vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova") giustamente criticato,aggiungo "chi non risica non rosica". Il RISCHIO è secondo me l'essenza dell'imprenditorialità e molto spesso la staticità è sinonimo di declino. Questo è comunque un concetto di fondo,per l'attuazione del cambiamento è chiaro che poi tutti gli 'attori' devono prestarsi senza resistenze.

FRANCESCO M. said...

L'AMMINISTRATORE MARCHIONNE SOSTANZIALMENTE DESCRIVE UNO SCENARIO IN CUI LA SUA AZIENDA TRAMITE UN PROCESSO DI CAMBIAMENTO,SIA ORGANIZZATIVO CHE GESTIONALE,RIUSCI' A DISTINGUERSI NELLA CREAZIONE E NELLA GESTIONE DI UNA CULTURA,DI UN MERCATO.CRITICA LA STRUTTURA RIGIDA DEL SISTEMA ITALIANO ED EUROPEO IN GENERALE ACCUSANDO LA BUROCRAZIA,LE INFRASTRUTTURE,I SERVIZI,CHE GENERANO SOLO FRENATE,ALIMENTANO LE AZIENDE INEFFICIENTI E NON PERMETTONO DI FARE IMPRESA A COLORO CHE HANNO UNA PIU DISCRETA PROPENSIONE AL RISCHIO,ALL'INNOVAZIONE...FATTORI QUESTI,SECONDO MARCHIONNE,DI VITALE IMPORTANZA PER IL SUCCESSO DI UN'IMPRESA CHE OPERA IN REGIMI DI CONCORRENZA PERFETTA SUL MERCATO.
QUI DI SEGUITO ESPONGO UNA MIA RICERCA SUL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO PROPRIO DI FIAT(http://www.fiatgroup.com/it-it/mediacentre/press/Documents/2004/Nuova%20struttura%20Fiat%20SpA.pdf).
PER RENDERE IL MODELLO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE PIU' MODERNO E PIU' ADEGUATO AL CONTESTO COMPETITIVO,IL GRUPPO FIAT SI E' DOTATO DI UN NUOVO ORGANISMO DI GOVERNANCE,IL 'GROUP EXECUTIVE COUNCIL',E HA MODIFICATO RUOLO E STRUTTURA DELLA FIAT S.P.A.
LA FIAT S.P.A.,OLTRE AL RUOLO ISTITUZIONALE DI GRUPPO QUOTATO,MANTIENE LA MISSIONE FONDAMENTALE DI INDIRIZZO E SVILUPPO STRATEGICO DEI SETTORI,NEL RISPETTO DELL'AUTONOMIA OPERATIVA DI CIASCUNO.SVOLGE INOLTRE ATTIVITA' DI SUPPORTO ALLE LINEE DI BUSINESS E DI COORDINAMENTO SU MATERIE CHE RICHIEDONO UNA GESTIONE UNITARIA.
I RESPONSABILI DELLE FUNZIONI RISPONDONO DIRETTAMENTE ALL'AMMINISTRATORE DELEGATO,SERGIO MARCHIONNE.
IN TEMPI MOLTO RAPIDI,LA FIAT,DOPO LA RIORGANIZZAZIONE DELL AUTO,HA MODIFICATO ANCHE L'ASSETTO DELLA FIAT S.P.A.,RENDENDOLA PIU' SNELLA E PIU EFFICIENTE.
L'OBIETTIVO E' STATO NON SOLO QUELLO DI ADEGUARE LA CONFIGURAZIONE DELLA CORPORATE AL NUOVO PERIMETRO DI BUSINESS,MA SOPRATTUTTO DI AVVIARE UN PROFONDO CAMBIAMENTO DI MENTALITA'.
UN'ORGANIZZAZIONE PIU' LEGGERA SVILUPPA LA RESPONSABILITA' DELLE PERSONE E FAVORISCE LA RAPIDITA' DEI PROCESSI DECISIONALI,CONTRIBUENDO IN QUESTO MODO AD AUMENTARE LA COMPETITIVITA' DI TUTTO IL GRUPPO.
IL NUOVO TEAM CREATO,LAVORA A STRETTO CONTATTO CON I SETTORI ED HA IL COMPITO PRINCIPALE DI SUPPORTARNE LO SVILUPPO.
COSI' DISEGNATO IL RAPPORTO TRA CORPORATE ED ATTIVITA' OPERATIVE FAVORITA' L'ATTIVAZIONE DI SINERGIE E PORTERA' SICURAMENTE MOLTI BENEFICI,A LIVELLO DI EFFICIENZA OPERATIVA,GESTIONE DELLE RISORSE E RIDUZIONE DEI COSTI.
NEL DEFINIRE LA NUOVA STRUTTURA,FIAT HA GUARDATO A PROFILI ELEVATI,VALORIZZANDO LE COMPETENZE,LE DOTI DI LEADERSHIP E LE QUALITA' PERSONALI DEI MANAGER.
QUINDI SI NOTA COME IL RILANCIO DI QUESTA CASA AUTOMOBILISTICA E' STATO AFFIDATO AD UN TEAM DI MANAGER,UOMINI E 'DONNE',CON VIRTU' E CAPACITA' IMPRENDITORIALI SPICCATE,CHE HANNO CREDUTO IN UN PROGETTO E NELLA CULTURA CHE GLI SI E' VOLUTA TRASMETTERE...

Rosario Faraci said...

L'ultimo commento di Francesco M. evidenzia, in fondo, che i percorsi di cambiamento organizzativo (descritti e commentati anche negli altri "post") possono essere facilitati anche dall'adozione di soluzioni organizzative che danno un nuovo assetto complessivo all'azienda. E questo è proprio il caso di Fiat che ha reso più snella la sua organizzazione.