Tuesday, October 21, 2008

Il tema della personalità

L'abbiamo definita, in aula, in linea con la definizione del testo, l'insieme delle caratteristiche psicologiche (psichiche e comportamentali) di un individuo, relativamente stabili nel tempo. Quali aspetti vi hanno maggiormente incuriositi? Quali ritenete meritano ulteriore approfondimento?

3 comments:

Fiorito Piero said...

Abbiamo detto che la personalità è un iniseme di caratteristiche "relativamente stabile". Partendo dal detto "il cervello è un filo di capello" possiamo dire che Essa si forma e si evolve fin dai primi mesi di vita. È stato dimostrato che in questa fase tutte le condizioni di grave e prolungato stress, ansia, frustrazione, denutrizione della madre possono determinare nel feto paralisi cerebrale, deficienza mentale, disturbi del comportamento, difficoltà di apprendimento. Conseguenze queste rilevabili solo dopo la nascita. Per esempio facendo ascoltare della musica classica ad un feto ancora in grembo,questo è portato ad avere un carattere più calmo e sereno rispetto ad un feto abituato a sentire altri generi di musica. Infatti partire dal 6 mese un feto può rispondere a stimolazioni esterne. Se da un lato la personalità, le attitudini, le inclinazioni e la abilità sono in parte collegate al corredo genetico, dall'altro vengono influenzate da fattori esterni legati essenzialmente all'ambiente circostante. Spesso si utilizza la frase :" i figli sono l'espressione della famiglia". E' questo è sostanzialmente vero. La famiglia è il primo "ambiente" con il quale un bambino viene a contatto e all'interno del quale forgia le basi della personalità. Il secondo "ambiente" è rappresentato dall'asilo e poi dalla scuola. Il bambino scopre se stesso relazionandosi e giocandando con gli altri.Il gruppo assume tanta importanza quanta la famiglia, se non di più. Egli prende coscienza che nel gruppo il gioco continua, anche senza di lui, non importa con chi. D'altra parte non è lui che sceglie i compagni, ma sono gli adulti, la scuola, il quartiere che glieli impongono. Amicizie più intime e personali si formano all'inizio dell'adolescenza. Nel gruppo il bambino viene accettato per le sue qualità. È possibile anche che si formino, alla fine di questa fase, le cosiddette "bande", che sono un fenomeno spontaneo, senza intervento dell'adulto. È qui che nascono i primi drammi: emarginazione, capro espiatorio, vittima, autoritarismo di qualche bambino...Durante l'adolescenza assume sempre più importanza l'esperienza di gruppo, che svolge una funzione di rassicurazione. Il timore suscitato nel giovane dai suoi stessi impulsi, l'insicurezza nell'agire, le espressioni verbali estremistiche e decisioniste: tutto ciò trova nel gruppo una possibilità di sfogo, di libera espressione, di compensazione.

Lo stare insieme diventa un mezzo per sentirsi più sicuri. L'accettare norme, abitudini, gergo e mode del gruppo diventa un mezzo per riconoscersi in una nuova identità. Ci si libera dalle ingenuità della fanciullezza, dallo stato di totale dipendenza dai genitori. Naturalmente più la famiglia è in crisi e più il gruppo (o l'amicizia con un coetaneo) diventa importante agli occhi del giovane: spesso anche il fratello o la sorella maggiore fa da tramite tra la famiglia e il mondo esterno.

Migliora insomma la capacità di autodeterminarsi: sia attraverso l'adattamento all'ambiente che attraverso lo sviluppo dell'introspezione e la partecipazione al gruppo. Questa partecipazione è ovviamente legata ai valori o ideali che il gruppo stesso rappresenta, da quelli più complessi a quelli più semplici (si pensi alle associazioni religiose, sociali, umanitarie, politiche, sportive..).
Oggi però credo che la tv, la teconologia, il pc e i videogiochi stanno assumono un ruolo significativo anche le processo di formazione del carattere e della persone. La tv non manda in onda cartoni come Holly e Benji, che magari spingevano ad uscire a farsi un partitella, ma cartoni che spingono alla lotta oppure PSP con giochi sparatutto e di guerra, sempre più aggressivi. Internet che attrae milioni di utenti e che promuove l'amicizia con tanti social network (badoo,facebook..)ma che in realtà stanno portando ad una progressiva smaterializzazione dei rapporti interpersonali, rapporti nei quali emerge il carattere e la personalità dell'individuo, per lasciare spazio a quelli che definirei rapporti "intervirtuali"...
C'è chi parla anche di manipolazione delle masse, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, mediante messaggi subliminali..(e su questo c'è anche un branca della psicologia). Secondo voi tutto questo non influenza la persona o meglio la personalità?

Rosario Faraci said...

Mi sembra un'ottima riflessione su come, specialmente nei primi mesi/anni di vita di un bambino, e addirittura fin dalla sua gestazione, si possa formare la personalità di un individuo. Mi permetto di dare un suggerimento a tutti. C'è sempre difficoltà da parte del docente a separare quanta parte delle Vostre affermazioni è riportata da altre fonti, quanta invece è il risultato di Vostre spontanee considerazioni critiche personali. Pertanto, non dimenticate mai di citare le fonti, usando la parentesi per effettuare un rinvio bibliografico o sitografico. E' fondamentale citare le fonti!

Fiorito Piero said...

sono riflessioni scaturite da letture e conoscenze acquisite durante gli anni e dal in particolar modo dal contatto diretto che ho avuto con i bambini..